Vediamo le immagini di disperazione che arrivano dagli ospedali della Lombardia, nazioni che a domino impongono il lockdown per fermare i contagi, politici che nonostante l’emergenza riescono a fare polemica fra loro, imprenditori che lottano per far sopravvivere la propria azienda e salvare migliaia di posti di lavoro, il mondo della formazione mobilitato per dare ai clienti un supporto per non perdere la fiducia che al termine di tutto questo ci saranno grandi opportunità.
La verità è che non andrà tutto bene. Se vogliamo che l’economia e la nostra vita tornino a una nuova “normalità” dobbiamo affrontare questa situazione sapendo che non andrà tutto bene, qualcosa andrà storto ma non sappiamo ancora cosa.
Forse saremo liberi di circolare e di riaprire le aziende qualche mese più tardi di quando ci aspettiamo.
Forse negli stati in cui l’onda dell’epidemia è arrivata dopo di noi, ci costringerà a tenere le frontiere blindate per molti mesi.
Forse le misure dello stato italiano e dell’Europa a sostegno del rilancio delle imprese e della liquidità non saranno sufficienti.
Forse la paura dei contagi terrà lontani i turisti dall’Italia per anni.
Forse l’epidemia potrebbe ritornare senza sapere quando.
Forse le persone non spenderanno più come prima per la paura di non poter far fronte ai bisogni primari.
Forse alcuni settori economici non si riprenderanno più ed entreranno in una crisi cronica.
Credo che nessuno abbia un’idea precisa di cosa accadrà nei prossimi mesi, ma se vogliamo tornare a qualcosa che assomigli alla nostra vita pre coronavirus, dovremo prevedere che non andrà tutto bene, ci saranno tanti problemi da risolvere, tante situazioni difficili da superare per le quali servirà uno sforzo straordinario che probabilmente la maggior parte di noi, non ha mai dovuto mettere in campo nella propria vita.
Nessuno ha una ricetta magica per affrontare questa situazione. Sarà come ricominciare dopo un evento catastrofico come l’uragano katrina o come la distruzione delle torri gemelle.
Scopriremo tante cose strada facendo, ma al momento quello che puoi fare è non farti trovare impreparato su alcune azioni preventive universali da adottare in questi casi:
- Fai un piano finanziario che ti permetta di resistere più a lungo possibile senza aiuti esterni. Attiva rapidamente tutti i finanziamenti a cui puoi accedere e crea una riserva di liquidità.
- Fai un bilancio di emergenza e mantieni solo le spese indispensabili. Al momento opportuno fai in modo di avere una quantità di denaro da investire in marketing e vendite che sono indispensabili per riavviare l’attività.
- Alla luce dello scenario che si sta prospettando, considerando tutti i cambiamenti che non sono compatibili con il tuo modello di business e reinventa rapidamente la tua impresa perché possa avere uno sviluppo anche in condizioni di quarantena. Se fino ad ora hai venduto i tuoi prodotto/servizi tramite venditori che si recano presso i clienti e i venditori non si possono più muovere o i clienti bloccano i contatti, devi rapidamente trovare una alternativa che ti permetta di vendere con altri strumenti (al telefono, in videochiamata, con ecommerce ecc. ).
- Il cambiamento delle abitudini prevedibile per i prossimi anni è compatibile con quello che vende la tua azienda ? Se non fosse così devi iniziare subito a rivedere il posizionamento della tua azienda e il tuo modello di business perché nel momento della ripresa potresti trovarti senza un mercato.
Non sarà l’ottimismo a farci superare questa crisi, sarà un sano pessimismo positivo. Aspettiamoci il peggio e facciamoci trovare pronti. Ci saranno decisioni difficili da prendere. Solo così potremo ripartire anche se non sappiamo ancora come sarà la realtà che ci aspetta.
Come andrà, dipende da noi.
#restarthr #restartitalia #dipendedanoi #pessimismopositivo