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La vita nella comunicazione

Quando sono solo, mi piace il silenzio, mi piacciono le ore passate in auto la mattina presto o la sera tardi, quando il telefono è a riposo e posso guidare e pensare in silenzio. A volte non ascolto neppure la musica, ascolto me stesso, i miei pensieri, le mie riflessioni, le mie idee per nuovi progetti, a volte anche per i miei problemi e le mie paure per situazioni difficili da risolvere.

Ma se c’è una cosa che trovo imbarazzante e mi ha messo sempre a disagio è il silenzio quando sono in compagnia di altre persone. Proprio non lo sopporto.

In questi casi cerco di rompere il silenzio facendo qualche domanda …..e a volte funziona. Ma ci sono dei casi in cui percepisci che dall’altra parte non c’è la minima intenzione di collaborare per alimentare un dialogo.

E’ indispensabile comunicare ?

Di sicuro non siamo obbligati a farlo, ma credo che la comunicazione sia uno strumento fondamentale per aumentare la qualità della nostra vita e aggiungerei anche dei nostri risultati, delle nostre performance.

Mi sento di scrivere questa cosa perché all’interno di moltissimi percorsi di formazione e miglioramento personale, la comunicazione è il denominatore comune. L’efficacia ad esempio nella vendita o nella gestione dei collaboratori dipende molto da come comunichiamo.

Un bravo venditore solitamente è un bravo comunicatore, e bada bene non sto parlando di dizione perfetta, postura e “lessico forbito” ( fra virgolette ho messo proprio una cosa che dal punto di vista comunicativo è inefficace perché in tanti non sanno cosa vuol dire ).

Sto parlando di efficacia e cioè della capacità di far arrivare a destinazione un messaggio che scatena una azione, come dovrebbe essere una comunicazione efficace.

E allora come deve essere una comunicazione per raggiungere lo scopo ? Ho provato a riassumere in 4 punti la comunicazione che piace a me:

1)  Estetica

Se ti stai chiedendo cosa c’entra l’estetica con la comunicazione ti devo dire che è probabilmente il  suo elemento più importante.

Una comunicazione può essere bella o brutta e dunque esiste una componente estetica che possiamo curare per rendere il messaggio più gradevole.

Una comunicazione esteticamente bella è una comunicazione che ascoltiamo volentieri, che ci fa piacere ricevere, che non suscita emozioni o sentimenti negativi ma anzi dopo averla ricevuta ci sentiamo bene, sereni e in alcuni casi anche felici.

Una brutta comunicazione ti mette di cattivo umore, ti può turbare, ti preoccupa e ti porta a respingere il messaggio.

 

2) Altruistica

La comunicazione è fatta per chi ascolta e non per chi parla e dunque quando comunichi devi fare lo sforzo di comprendere il punto di vista della persona o delle persone verso cui stai rivolgendo il tuo messaggio.

Ciò che è chiaro e scontato per te, non sempre è chiaro e scontato per il resto del mondo e di conseguenza potresti rimanere deluso scoprendo che le persone a cui ti sei rivolto non hanno capito quello che volevi dire ( anche se per te era veramente molto facile da comprendere ).

La realtà è oggettiva ma il punto di vista delle persone no. Un bravo comunicatore è molto abile nel comprendere, attraverso l’osservazione e le domande, quale sia la realtà che il suo interlocutore sta vedendo.

Una comunicazione altruistica non ha bisogno di affermare la propria ragione, non ha bisogno di convincere, non ha bisogno di vincere su nessuno. Una comunicazione altruistica ha già vinto in partenza.

 

3) Emotivamente impegnata

Le emozioni sono parte integrante della comunicazione interpersonale. Mentre comunichiamo trasferiamo in modo più o meno consapevole le nostre emozioni personali sull’argomento di cui stiamo parlando.

Ma poiché la comunicazione non è unidirezionale ma è uno scambio bidirezionale di messaggi, è possibile che come noi accompagniamo i nostri messaggi con le nostre emozioni, anche il nostro interlocutore faccia la stessa cosa.

Questo significa che potremmo doverci confrontare con le emozioni di altre persone, emozioni di qualunque tipo, positive e negative.

Confrontarsi con le emozioni degli altri per molte persone è impegnativo. e infatti in molti evitano accuratamente di comunicare e si allontanano quando emerge una emotività che li mette a disagio.

Parlo per esempio di una persona in difficoltà che si mette a piangere mentre parla con te. Non tutti sanno come comportarsi in una situazione come questa senza trovarsi imbarazzati o a disagio.

Se vuoi essere un grande comunicatore devi essere disposto a confrontarti con qualunque emozione senza timore.

 

4) Responsabile

La comunicazione è un potere che la vita ti ha donato. Scegli tu come usarlo. Devi però essere consapevole della forza di questo potere che se usato nel modo giusto può fare del bene ma se usato male fa grossi danni.

Quando comunichi ottieni un effetto. A volte questo effetto arriva subito a volte dopo qualche tempo. Questo effetto può essere positivo e dunque essere di aiuto per te e per gli altri, ma altre volte può essere pericoloso e può turbare, preoccupare, far star male, soffrire, demotivare o allontanare.

La comunicazione è un potere ma anche una grande responsabilità che ognuno di noi ha. Ogni volta che comunichi chiediti quale sarà l’effetto del tuo messaggio ed evita di metterlo in circolazione se comprendi che potrà creare problemi a qualcuno.

 

Mi piace pensare che la comunicazione efficace sia come un mare calmo che gentilmente si spinge sulla sabbia cambiandone la forma poco per volta. Lo fa in modo visivamente quasi impercettibile ma portando, nel lungo periodo, dei cambiamenti significativi e durevoli. Al contrario la tempesta che, per quanto affascinante ed energica possa essere, …. lascia sempre qualche disastro dietro di se.